Costruita su un gradino di antiche rocce vulcaniche, Macomer rappresenta uno dei principali centri commerciali dell’interno della Sardegna.
Cresciuta intorno alle vie di comunicazione – la Carlo Felice e la ferrovia, Macomer è da tempo il fulcro commerciale, industriale e agricolo più significativo dell’entroterra sardo.
Il paese deve la sua fortuna all’agricoltura, all’allevamento, ai formaggi e alle piccole industrie, conservando affascinanti tracce del passato.
Abitato sin dai tempi più antichi in ripari sotto roccia, Macomer ha attirato l’attenzione delle popolazioni nuragiche e puniche per la sua posizione strategica. I Romani in seguito hanno reso il sito un importante nodo stradale in una zona ricca di colonie agricole.
Conosciuta come l’antica “Macopsissa” menzionata da Tolomeo, Macomer era situata a nord-ovest dell’attuale centro abitato lungo la via che collegava Cagliari a Torres.
L’abitato più antico si sviluppa lungo il corso Umberto I, una strada tracciata alla fine del XIX secolo che rappresenta il prolungamento urbano della statale 129.
La parrocchiale di San Pantaleo è un esempio di architettura gotica ispirata alla tradizione spagnola. Ogni anno, durante la festa di Sa Tuva il 17 gennaio in onore di Sant’Antonio Abate, viene acceso un grande falò nel piazzale della chiesa di Santa Croce.
- I dintorni offrono interessanti attrazioni come il Nuraghe Santa Barbara facilmente raggiungibile dalla strada Carlo Felice.
- Il Nuraghe Santa Barbara sovrasta una serie di torri minori e bastioni, offrendo uno scenario suggestivo a breve distanza dal centro di Macomer.