Senorbì (SU)

Senorbì

Senorbì, con la sua popolazione di circa 4000 abitanti, rappresenta un importante centro rurale.

Questo borgo fu il principale capoluogo della curatoria di Trexenta durante il Medioevo.

Il territorio di Senorbì si estende su un pianoro leggermente ondulato, attraversato da due corsi d’acqua che confluiscono vicino al ponte sulla Strada statale 547: il rio Santu Teru e il rio Cardaxius, che porta a Sant’Andrea Frius.

La zona di Senorbì e della Trexenta in generale ha una storia antica, risalente all’età prenuragica. Il ritrovamento della celebre Mater Mediterranea, un idoletto cicladico del III millennio a.C. raffigurante la dea madre, testimonia i contatti con civiltà protostoriche più avanzate come quelle delle isole Cicladi.

Durante l’epoca nuragica, il territorio era continuamente abitato. Anche se oggi sono visibili solo tre nuraghi nell’area di Senorbì – a Sisini, sul colle di Simieri e sul monte Uda – si pensa che ce ne fossero molti altri in passato.

Nel cuore dell’abitato, con una struttura radiale attorno alla piazza S. Antonio, sorge la parrocchiale di S. Barbara. Questa chiesa conserva elementi tardogotici come il campanile a base quadrata; la costruzione delle cupole sui tamburi alti nel ‘600 le conferisce un aspetto insolito nell’architettura religiosa locale.