Scoperta e portata alla luce negli anni ’50 grazie agli scavi condotti dall’archeologo Giovanni Lilliu, l’area di Barumini è costituita da un imponente nuraghe complesso, costruito in diverse fasi a partire dal XV secolo a.C., e da un esteso villaggio di capanne sviluppatosi nei secoli successivi. Situato nella regione denominata Marmilla, nella Sardegna centro-meridionale, all’interno della provincia del Medio Campidano, il complesso di Barumini è uno dei 55 siti italiani inseriti, dal 1997, nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO.
Il villaggio è dominato da un maestoso nuraghe centrale chiamato “Su Nuraxi”, da cui deriva anche il nome del complesso. All’interno della torre centrale, che conserva intatti entrambi i piani, si trova un cortile a mezzaluna con un pozzo profondo 20 metri, che probabilmente fungeva anche da abitazione per il dominus. Su Nuraxi presenta una stratificazione culturale di oltre 2.000 anni, dal 1500 a.C. al VII secolo d.C., con varie fasi evolutive riconoscibili dalle strutture e dai reperti della cultura materiale. Il basalto, una pietra vulcanica molto dura proveniente dall’altopiano della Giara, fu il principale materiale utilizzato per la costruzione del complesso.