San Teodoro, antico borgo della provincia di Sassari, situato nella Gallura, si trova sulle pendici orientali del monte Nieddu e vanta una vocazione agro-pastorale grazie alla sua posizione nella piana alluvionale del rio omonimo. L’area è rinomata per il suo patrimonio naturalistico-ambientale che ha contribuito alla sua crescente popolarità turistica.
Dal centro abitato si può facilmente raggiungere la spiaggia della Cinta, un arco sabbioso che separa lo stagno di San Teodoro dal mare. Questo ambiente, ricco di pesce, è importante per la sua fauna ornitologica unica che lo rende uno dei luoghi più significativi tra le aree lagunari della costa orientale sarda.
Le principali attrazioni naturalistiche includono le spiagge mozzafiato come La Cinta, con la sua lunga distesa di sabbia dorata, Cala Brandinchi nota come “Tahiti”, Lu Impostu, la splendida Marina di Puntaldìa con il suo moderno porto turistico e l’incantevole scenario di s’Isuledda.
Nel territorio di San Teodoro sono state rinvenute tracce di insediamenti preistorici, sia dell’età prenuragica che nuragica. Uno dei reperti più significativi è il nuraghe (naracu in gallurese) monotorre del villaggio Naracheddu, i cui resti attuali consistono in alcuni filari di pietre. Fino agli anni ’40 del XX secolo, secondo i dati archeologici disponibili, il nuraghe era ben conservato e raggiungeva un’altezza di sette metri.